[vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]
La scansione del sonar è simulata, isolando di volta in volta, un blocco dalla matrice delle backscattering cross-section QQ, di dimensioni 256 X 8192. La matrice che si ottiene, viene moltiplica punto per punto, per la matrice z che rappresenta l’impronta a terra, in modo da isolare i punti insonorizzati.
Il secondo step, è quello di sommare tra di loro, tutte le backscattering cross-section appartenenti alla k-esima cella di risoluzione in distanza e quello che si ottiene rappresenta l’intensità acustica normalizzata ed equalizzata SIGMA(i,k), ricevuta dalla k-esima cella e relativa all’i-esimo impulso, ovvero un pixel dell’immagine.[/vc_column_text][vc_single_image media=”49511″ caption=”yes” media_width_percent=”57″ alignment=”center” css_animation=”zoom-in”][vc_column_text]Il sonar, viaggia ad una velocità tale che, lo spostamento compiuto tra due impulsi consecutivi risulti un multiplo intero L del passo di campionamento. Considerato che \({{T}_{R}}\) è il tempo che intercorre tra due impulsi, che è la velocità a cui viaggia il sonar e dx è il passo di campionamento, si ha che:
\(L=\frac{{{T}_{R}}\cdot v}{dx}\)
Quindi:
Al primo impulso si isolano le prime 256 righe della matrice: QQ(1:256,:)
Al k-esimo impulso si isoleranno 256 righe a partire dalla : QQ(k*L:256+k*L,:)
Una volta ottenuta la matrice delle intensità acustiche normalizzate ed equalizzate SIGMA, non resta che applicare l’equazione del sonar, per verificare le potenze effettivamente in gioco.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]