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Il Teorema di Weierstrass: la bellezza della continuità

Introduzione

Il Teorema di Weierstrass è uno dei risultati fondamentali nell’ambito della teoria delle funzioni continue. Esso dimostra che ogni funzione continua su un intervallo chiuso e limitato ha un punto di massimo e un punto di minimo assoluti. Questo teorema, dal nome del suo scopritore, il matematico tedesco Karl Weierstrass, rappresenta un pilastro nel campo dell’analisi matematica e ha importanti applicazioni nelle scienze naturali, nell’economia e in molti altri settori.

Il caso semplice di una variabile

Per comprendere appieno il Teorema di Weierstrass, iniziamo con l’analizzare il caso più semplice di una funzione continua di una variabile. Supponiamo di avere una funzione f(x) definita su un intervallo [a, b]. Secondo il teorema di Weierstrass, se la funzione è continua su tale intervallo, allora esiste almeno un punto x_0 in [a, b] tale che f(x_0) è il massimo e f(x_0) è il minimo assoluti. In altre parole, la funzione assume il suo valore massimo e minimo su quell’intervallo.

La dimostrazione di questo caso semplice si basa sull’idea che una funzione continua su un intervallo chiuso e limitato è anche limitata e assume i suoi estremi. Utilizzando il concetto di successione, si può dimostrare che esiste una sottosuccessione che converge al massimo e una sottosuccessione che converge al minimo. Da qui, si conclude che esistono punti in [a, b] dove la funzione assume il suo valore massimo e minimo assoluti.

Estensione a più variabili

Ora che abbiamo compreso il Teorema di Weierstrass nel caso semplice di una variabile, possiamo estenderlo al caso più generale delle funzioni continue di più variabili. Supponiamo di avere una funzione f(x_1, x_2, …, x_n) definita su un insieme chiuso e limitato in uno spazio euclideo. Secondo il teorema di Weierstrass, se la funzione è continua su tale insieme, allora esistono punti x_0 in quell’insieme tale che f(x_0) è il massimo e f(x_0) è il minimo assoluti.

La dimostrazione di questo caso più generale richiede l’utilizzo delle nozioni di successione e di compattità. Anche in questo caso, si può dimostrare che esistono sottosuccessioni che convergono al massimo e al minimo assoluti, dimostrando l’esistenza di punti in tale insieme dove la funzione assume i suoi valori massimo e minimo assoluti.

Esempi di applicazione

Il Teorema di Weierstrass ha numerose applicazioni in diversi settori. Ad esempio, nell’economia, può essere utilizzato per dimostrare l’esistenza di punti di equilibrio in modelli di mercato. In fisica, il teorema è fondamentale per dimostrare l’esistenza di soluzioni stabili in problemi di meccanica classica. Inoltre, il teorema ha importanti implicazioni nella teoria delle probabilità, garantendo l’esistenza di punti di massimo e minimo per funzioni di distribuzione.

Tuttavia, è importante sottolineare che il Teorema di Weierstrass richiede la continuità della funzione su un insieme chiuso e limitato. Ciò significa che il risultato non è valido per funzioni non continue o su insiemi non limitati. Ad esempio, se consideriamo la funzione f(x) = 1/x su un intervallo aperto che contiene lo zero, non esiste un punto in cui questa funzione assume un massimo o un minimo assoluti.

Insiemi Numerabili – Analisi Matematica

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Numerabilità di un insieme

Un insieme si dice numerabile se è possibile creare una relazione tra i numeri naturali e gli elementi dell’insieme stesso, ovvero se è possibile numerare gli elementi di tale insieme. Un insieme finito è senz’altro numerabile, mentre un insieme infinito è numerabile se è possibile stabilire una logica per cui l’n-esimo elemento dell’insieme è dato univocamente da un certo elemento.

Gli insiemi \(\mathbb{N}\), \(\mathbb{Z}\) e \(\mathbb{Q}\) sono numerabili, mentre l’insieme \(\mathbb{R}\) non è numerabile. Vediamo un esempio di come è possibile numerare l’insieme dei numeri relativi:

1 2 3 4 5 6
0 -1 1 -2 2 3

Vediamo invece un esempio di come è possibile numerare l’insieme dei numeri razionali \(\mathbb{Q}\) :

 

Disequazione di Bernoulli

Dimostrazione Disequazione di Bernoulli

La disequazione di Bernoulli sarà utilizzata successivamente nella dimostrazione dell’esistenza del limite di Nepero ed è un esempio di proprietà che può essere dimostrata con il principio di induzione.

Enunciato: \(\forall x>-1,\,\forall n\in \mathbb{N}\)  si ha che \({{\left( 1+x \right)}^{n}}\ge 1+nx\)

E andiamo a vedere la dimostrazione disequazione di Bernoulli per induzione:

Dimostrazione per induzione

Dimostriamo che la proprietà è vera per \({{n}_{0}}=0\). Allora si ha che   \({{\left( 1+x \right)}^{0}}\ge 1+0\cdot x\,\,\,\Rightarrow \,\,\,\,1\ge 1\)ed è vero!

Poi passiamo a dimostrare il passo induttivo. Supponiamo vero\({{P}_{n}}:\,\,\,{{\left( 1+x \right)}^{n}}\ge 1+nx\) , vediamo se facendo operazioni matematiche regolari si arriva a \({{P}_{n+1}}\) , e se ci riusciamo allora abbiamo dimostrato che la proprietà è vera.

Moltiplichiamo per \(\left( 1+x \right)\) entrambi i membri della disequazione e si ottiene \(\left( 1+x \right){{\left( 1+x \right)}^{n}}\ge \left( 1+x \right)\left( 1+nx \right)\). Osserviamo che il verso della disequazione non cambia essendo \(1+x>0\) vista l’ipotesi che \(x>-1\).

Riscritta meglio diventa \({{\left( 1+x \right)}^{n+1}}\ge 1+x+nx+n{{x}^{2}}\).

A questo punto possiamo osservare che \(n{{x}^{2}}\ge 0\) essendo il prodotto tra numeri positivi.

Allora \(1+x+nx+n{{x}^{2}}\ge 1+x+nx\) e quindi si ottiene \({{\left( 1+x \right)}^{n+1}}\ge 1+\left( 1+n \right)x\) raccogliendo una \(x\), e quest’ultima espressione corrisponde proprio a \({{P}_{n+1}}\) e quindi abbiamo dimostrato il passo induttivo.

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