Un campo vettoriale è una funzione che associa ad ogni punto di una regione di uno spazio euclideo un vettore appartenente allo stesso spazio.
Dato un insieme aperto e connesso \(\Omega \) contenuto in \({{\mathbb{R}}^{n}}\), si definisce campo vettoriale una funzione \(\mathbf{F}\) continua che associa a ciascun punto \(P\in \Omega \) un vettore \(\mathbf{v}\in {{\mathbb{R}}^{n}}\) .
\(\mathbf{F}:\Omega \to {{\mathbb{R}}^{n}}\)
Nello specifico:
\(\mathbf{F}:\Omega \to {{\mathbb{R}}^{2}}\), con \(\Omega \subseteq {{\mathbb{R}}^{2}}\)insieme aperto e connesso e \(\mathbf{F}\left( x,y \right)=\left[ u\left( x,y \right)\,\,\,v\left( x,y \right) \right]\) è una funzione continua (nel senso che u e v sono funzioni continue sul dominio).
\(\mathbf{F}:\Omega \to {{\mathbb{R}}^{3}}\), con \(\Omega \subseteq {{\mathbb{R}}^{3}}\)insieme aperto e connesso e \(\mathbf{F}\left( x,y \right)=\left[ u\left( x,y,z \right)\,\,\,v\left( x,y,z \right)\,\,\,w\left( x,y,z \right) \right]\) è una funzione continua (nel senso che u e v sono funzioni continue sul dominio).
\(\mathbf{F}:{{\mathbb{R}}^{2}}/\left\{ 0,0 \right\}\to {{\mathbb{R}}^{2}}\)
\(\mathbf{F}\left( x,y \right)=\frac{\left( x\,\,\,,\,\,\,y \right)}{\left\| \left( x\,\,,\,\,y \right) \right\|}=\left( \frac{x}{\sqrt{{{x}^{2}}+{{y}^{2}}}}\,\,\,,\,\,\,\frac{y}{\sqrt{{{x}^{2}}+{{y}^{2}}}} \right)\)
è un campo vettoriale a simmetria sferica
\(\mathbf{F}:{{\mathbb{R}}^{3}}\to {{\mathbb{R}}^{3}}\)
\(\mathbf{F}\left( x,y,z \right)=\left( 0\,\,\,\,,\,\,\,\,0\,\,\,\,,\,\,\,\,-g \right)\)
è una funzione costante su tutto lo spazio tridimensionale
Generalmente il dominio di definizione di un campo è connesso. Un dominio si dice connesso quando, dati due punti qualsiasi ad esso appartenenti, esiste almeno una curva interamente contenuta nel dominio stesso che unisce i due punti. Un dominio connesso può essere:
linearmente connesso quando, data una qualsiasi curva chiusa appartenente al dominio, esiste sempre almeno una superficie avente come contorno tale curva che sia interamente contenuta nel dominio stesso. Un dominio siffatto si dice anche a connessione lineare semplice.
superficialmente connesso: quando qualsiasi superficie chiusa appartenente al dominio racchiude un volume interamente appartenente al dominio. Un dominio siffatto si dice anche a connessione superficiale semplice
a connessione lineare multipla quando non è a connessione lineare semplice
a connessione superficiale multipla quando non è a connessione superficiale semplice
dominio a connessione lineare multipla e a connessione superficiale multipla
a. il dominio toroidale rappresentato è un dominio a connessione lineare multipla, poiché nessuna delle superfici che hanno come contorno la curva G è contenuta interamente nel dominio. Il dominio è anche superficialmente connesso.
b. Il dominio compreso tra le due superfici chiuse \({{\Sigma }_{e}}\) e \({{\Sigma }_{i}}\) (quest’ultima è sezionata per maggior chiarezza) è invece a connessione superficiale multipla: infatti Il volume contenuto all’interno della superficie S non appartiene interamente al dominio.ù
Il lavoro infinitesimo compiuto dal campo vettoriale per uno spostamento infinitesimo è:
\(dL=\left\langle \mathbf{F},d\mathbf{l} \right\rangle \)
Il lavoro compiuto dal campo lungo una curva orientata \(\gamma \) invece è dato dall’integrale:
\(L=\int_{\gamma }{dL}=\int_{\gamma }{\left\langle \mathbf{F},d\mathbf{l} \right\rangle }\)
Che equivale a dire la somma di tutti i campi vettoriali infinitesimi.
Se \(\mathbf{F}:\Omega \to {{\mathbb{R}}^{n}}\) è un campo continuo e \(\gamma \) è una curva orientata, regolare a tratti di parametrizzazione \(\gamma :\left[ a,b \right]\to {{\mathbb{R}}^{n}}\) , si definisce integrale curvilineo del campo \(\mathbf{F}\) lungo la curva \(\gamma \) il seguente integrale:
\(\int_{\gamma }{\left\langle \mathbf{F},d\mathbf{l} \right\rangle }=\int\limits_{a}^{b}{\mathbf{F}\left( \gamma \left( t \right) \right)}\,\bullet \,\,{\gamma }’\left( t \right)\,dt\)
Nel caso bidimensionale diventa:
\(\begin{align}& \int\limits_{a}^{b}{\mathbf{F}\left( \gamma \left( t \right) \right)}\,\bullet \,\,{\gamma }’\left( t \right)\,dt=\int\limits_{a}^{b}{\mathbf{F}\left( x\left( t \right)\,,y\left( t \right) \right)}\,\bullet \,\,\left( {x}’\left( t \right)\,\,,\,\,{y}’\left( t \right) \right)\,dt= \\& \int\limits_{a}^{b}{\left( u\left( x\left( t \right)\,,y\left( t \right) \right)\,\,\,\,,\,\,\,v\left( x\left( t \right)\,,y\left( t \right) \right) \right)\,\,\,}\,\bullet \,\,\left( {x}’\left( t \right)\,\,,\,\,{y}’\left( t \right) \right)\,dt= \\& \int\limits_{a}^{b}{u\left( x\left( t \right)\,,y\left( t \right) \right)\,\,{x}’\left( t \right)\,dt}\,+\int\limits_{a}^{b}{v\left( x\left( t \right)\,,y\left( t \right) \right)\,\,{y}’\left( t \right)\,dt}\, \\\end{align}\)
Il segno dell’integrale dipende dalla direzione nella quale si percorre la curva:
\(\int\limits_{{{\gamma }^{+}}}{\mathbf{F}\,\bullet \,\,d\mathbf{l}}=-\int\limits_{{{\gamma }^{-}}}{\mathbf{F}\,\bullet \,\,d\mathbf{l}}\)
E’ possibile spezzare la curva in tanti pezzi di curva: \(\gamma ={{\gamma }_{1}}\oplus {{\gamma }_{2}}\oplus …\oplus {{\gamma }_{k}}\)
\(\int\limits_{\gamma }{\mathbf{F}\,\bullet \,d\mathbf{l}}=\int\limits_{{{\gamma }_{1}}}{\mathbf{F}\,\bullet \,d\mathbf{l}}+\int\limits_{{{\gamma }_{2}}}{\mathbf{F}\,\bullet \,d\mathbf{l}}+…+\int\limits_{{{\gamma }_{k}}}{\mathbf{F}\,\bullet \,d\mathbf{l}}\)
Dato un campo vettoriale \(\mathbf{F}:\Omega \to {{\mathbb{R}}^{2}}\) , si definisce POTENZIALE (estensione del concetto di primitiva) di \(\mathbf{F}\) una funzione \(g:\Omega \to \mathbb{R}\) di classe \({{C}^{1}}\) tale che \(\nabla g\left( {{x}_{1}},…,{{x}_{n}} \right)=\mathbf{F}\left( {{x}_{1}},..,{{x}_{n}} \right)\) .
Un campo \(\mathbf{F}\) si dice conservativo se ammette potenziale.
Se \(g\) è un potenziale, lo è anche \(g+c\) con \(c\in \mathbb{R}\).
Il lavoro copiuto da un campo conservativo non dipende dal percorso, ed è pari alla differenza di potenziale:
\(\int\limits_{\gamma }{\mathbf{F}\,\bullet \,\,d\mathbf{l}}=g\left( \gamma \left( b \right) \right)-g\left( \gamma \left( a \right) \right)\), dove \(g\) è un potenziale
\(\int_{\gamma }{\left\langle \mathbf{F},d\mathbf{l} \right\rangle }=\int\limits_{a}^{b}{\mathbf{F}\left( \gamma \left( t \right) \right)}\,\bullet \,\,{\gamma }’\left( t \right)\,dt=\int\limits_{a}^{b}{\nabla g\left( \gamma \left( t \right) \right)}\,\bullet \,\,{\gamma }’\left( t \right)\,dt=*\)
Dal teorema di derivazione delle funzioni composte: \(\frac{d}{dt}g\left( \gamma \left( t \right) \right)=\nabla g\left( \gamma \left( t \right) \right)\bullet {\gamma }’\left( t \right)\)
\(*=\int\limits_{a}^{b}{\frac{d}{dt}g\left( \gamma \left( t \right) \right)}\,dt=g\left( \gamma \left( b \right) \right)-g\left( \gamma \left( a \right) \right)\)
Se un campo è conservativo, il lavoro compiuto da esso su un percorso chiuso è nullo.
\(\oint_{\gamma }{\left\langle \mathbf{F},d\mathbf{l} \right\rangle }=0\)
In fisica l’integrale di un campo su un percorso chiuso prende il nome di circuitazione.
\(C=\oint_{\gamma }{\left\langle \mathbf{F},d\mathbf{l} \right\rangle }\)
Si dimostra che queste tre proposizioni sono equivalenti:
1. Comunque scelte due curve orientate \({{\gamma }_{1}}\) e \({{\gamma }_{2}}\) e aventi estremi coincidenti \({{\gamma }_{1}}\left( b \right)={{\gamma }_{2}}\left( b \right)\) e \({{\gamma }_{1}}\left( a \right)={{\gamma }_{2}}\left( a \right)\), con sostegno in \(\Omega \) , regolari a tratti, si ha \(\int_{{{\gamma }_{1}}}{\mathbf{F}\,\bullet \,d\mathbf{l}}=\int_{{{\gamma }_{2}}}{\mathbf{F}\,\bullet \,d\mathbf{l}}\)
2. Comunque scelta una chiusa \(\gamma \) regolare a tratti, si ha che \(\int_{\gamma }{\mathbf{F}\bullet d\mathbf{l}}=0\)
3. \(\mathbf{F}\) è conservativo.
Il rotore di un campo vettoriale è un vettore definito da:
\(\mathbf{rot}\,\mathbf{F}=\nabla \times \mathbf{F}\)
Cioè, è definito come il prodotto vettoriale tra l’operatore nabla \(\nabla =\left( \frac{\partial }{\partial {{x}_{1}}}\,\,\,\,\,,\,\,\,\,…\,\,\,,\,\,\,\frac{\partial }{\partial {{x}_{n}}}\,\,\, \right)\) e il campo \(\mathbf{F}\) .
Nel caso n=3
Il calcolo del gradiente si ottiene attraverso il calcolo del seguente determinante:
\(\mathbf{rot}\,\mathbf{F}=\nabla \times \mathbf{F}=\det \left( \begin{matrix}\mathbf{i} & \mathbf{j} & \mathbf{k} \\\frac{\partial }{\partial{{x}_{{}}}}\, & \frac{\partial }{\partial y}\, & \frac{\partial }{\partial z}\, \\u &v & w \\\end{matrix} \right)\)
CAMPO IRROTAZIONALE NELLO SPAZIO: Un campo \(\mathbf{F}:\Omega \to {{\mathbb{R}}^{3}}\) di classe \({{C}^{1}}\) si dice irrotazionale se \(\mathbf{rot}\,\mathbf{F}\left( x,y,z \right)=\left( 0,\,0,\,0 \right)\,\,\,\,\forall \left( x,y,z \right)\in \Omega \)
Il che equivale a verificare il sistema:
\(\left\{ \begin{align}& \frac{\partial }{\partial x}v=\frac{\partial }{\partial y}u\, \\& \frac{\partial }{\partial x}w=\frac{\partial }{\partial z}u \\& \frac{\partial }{\partial y}w=\frac{\partial }{\partial z}v \\\end{align} \right.\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\forall \left( x,y,z \right)\in {{\mathbb{R}}^{3}}\)
Nel caso n=2 si può calcolare a partire dal caso n=3 ponendo \(w=0\) :
\(\mathbf{rot}\,\mathbf{F}=\nabla \times \mathbf{F}=\det \left( \begin{matrix}\mathbf{i} & \mathbf{j} & \mathbf{k} \\ \frac{\partial }{\partial {{x}_{{}}}}\, & \frac{\partial }{\partial y}\, & \frac{\partial }{\partial z}\, \\ u & v & 0 \\\end{matrix}\right)=\det \left( \begin{matrix}\mathbf{i} & \mathbf{j} & \mathbf{k} \\ \frac{\partial }{\partial {{x}_{{}}}}\, & \frac{\partial }{\partial y}\, & 0\, \\ u & v & 0 \\\end{matrix} \right)=\mathbf{k}\,\det \left( \begin{matrix} \frac{\partial }{\partial {{x}_{{}}}} & \frac{\partial }{\partial y} \\ u & v \\\end{matrix} \right)\)
Un campo \(\mathbf{F}:\Omega \to {{\mathbb{R}}^{2}}\) di classe \({{C}^{1}}\) si dice irrotazionale (solenoidale) se \(\mathbf{rot}\,\mathbf{F}\left( x,y \right)=\left( 0,\,0 \right)\,\,\,\,\forall \left( x,y \right)\in \Omega \)
In questo caso equivale a dire che:
\(\frac{\partial }{\partial x}v=\frac{\partial }{\partial y}u\,\,\,\,\forall \left( x,y \right)\in {{\mathbb{R}}^{2}}\)
Ogni campo conservativo è irrotazionale.
Sia \(\mathbf{F}=\left( u,v,w \right)\) un campo conservativo di classe \({{C}^{1}}\left( \Omega \right)\) , allora ammette un potenziale \(g\) .
\({{g}_{x}}=u\) , \({{g}_{y}}=v\) , \({{g}_{z}}=w\) in \(\Omega \) .
Le funzioni \({{g}_{x}},{{g}_{y}},{{g}_{z}}\) sono a loro volta derivabili in \(\Omega \), in quanto \(\mathbf{F}\) è di classe \({{C}^{1}}\left( \Omega \right)\), e quindi \(g\) è di classe \({{C}^{2}}\left( \Omega \right)\).
Per il teorema di Schwarz non conta l’ordine in cui si deriva nelle derivate miste.
Allora:
1. \({{g}_{xy}}={{g}_{yx}}\,\,\,\,\Leftrightarrow \,\,\,{{g}_{xy}}={{\left( {{g}_{x}} \right)}_{y}}={{u}_{y}}\,\,,\,\,\,\,{{g}_{yx}}={{\left( {{g}_{y}} \right)}_{x}}={{v}_{x}}\,\,\Rightarrow \,\,\,{{u}_{y}}={{g}_{x}}\)
2. \({{g}_{xz}}={{g}_{zx}}\,\,\,\,\Leftrightarrow \,\,\,{{g}_{xz}}={{\left( {{g}_{x}} \right)}_{z}}={{u}_{z}}\,\,,\,\,\,\,{{g}_{zx}}={{\left( {{g}_{z}} \right)}_{x}}={{w}_{x}}\,\,\Rightarrow \,\,\,{{u}_{z}}={{w}_{x}}\)
3. \({{g}_{zy}}={{g}_{yz}}\,\,\,\,\Leftrightarrow \,\,\,{{g}_{zy}}={{\left( {{g}_{z}} \right)}_{y}}={{w}_{y}}\,\,,\,\,\,\,{{g}_{yz}}={{\left( {{g}_{y}} \right)}_{z}}={{u}_{z}}\,\,\Rightarrow \,\,\,{{w}_{y}}={{u}_{z}}\)
Il fatto che il campo è irrotazionale è condizione necessaria ma non sufficiente affinchè un campo sia conservativo.
\(\Omega \) si definisce semplicemente connesso se è connesso e ogni curva chiusa con sostegno in \(\Omega \)si può deformare con continuo fino a ridurla ad un punto senza mai uscire da \(\Omega \).
In n=2 sono semplicemente connesse soltanto superfici continue che non contengono buchi.
Definiamo \({{B}_{\delta }}\left( {{P}_{0}} \right)\) la palla di centro \({{P}_{0}}\) e raggio \(\delta \), dove per palla si intende una circonferenza nel piano, una sfera nello spazio, una iperfesfera in più di tre dimensioni.
\(\Omega =\left\{ \left( x,y \right)\in {{\mathbb{R}}^{2}}:\,\,{{x}^{2}}+{{y}^{2}}\le 3,\,\,{{x}^{2}}+{{y}^{2}}\ge 1 \right\}={{B}_{\sqrt{3}}}\left( 0,0 \right)/{{B}_{1}}\left( 0,0 \right)\) non è semplicemente connesso.
\(\Omega =\left\{ \left( x,y \right)\in {{\mathbb{R}}^{2}}/\left( 0,0 \right):\,\,{{x}^{2}}+{{y}^{2}}\le 3 \right\}={{B}_{\sqrt{3}}}\left( 0,0 \right)/\left\{ \left( 0,0 \right) \right\}\) non è semplicemente connesso
\(\Omega =\left\{ \left( x,y \right)\in {{\mathbb{R}}^{2}}:\,\,{{x}^{2}}+{{y}^{2}}\le 3 \right\}={{B}_{\sqrt{3}}}\left( 0,0 \right)\) è semplicemente connesso.
In n=3 volumi semplicemente connessi possono contenere bolle, ma non possono essere fatte a forma di ciambella (esempio: il toro)
\(\Omega =\left\{ \left( x,y \right)\in {{\mathbb{R}}^{3}}:\,\,{{x}^{2}}+{{y}^{2}}+{{z}^{2}}\le 3,\,\,{{x}^{2}}+{{y}^{2}}+{{z}^{2}}\ge 1 \right\}={{B}_{\sqrt{3}}}\left( 0,0,0 \right)/{{B}_{1}}\left( 0,0,0 \right)\) è semplicemente connesso.
\(\Omega =\left\{ \left( x,y \right)\in {{\mathbb{R}}^{3}}/\left( 0,0,0 \right):\,\,{{x}^{2}}+{{y}^{2}}+{{z}^{2}}\le 3 \right\}={{B}_{\sqrt{3}}}\left( 0,0,0 \right)/\left\{ \left( 0,0,0 \right) \right\}\) non è semplicemente connesso
\(\Omega =\left\{ \left( x,y \right)\in {{\mathbb{R}}^{3}}:\,\,{{x}^{2}}+{{y}^{2}}+{{z}^{2}}\le 3 \right\}={{B}_{\sqrt{3}}}\left( 0,0,0 \right)\) è semplicemente connesso.
\(\Omega =\left\{ \left( x,y,z \right)\in {{\mathbb{R}}^{3}}:\,\,{{x}^{2}}+{{y}^{2}}+{{z}^{2}}\le 3\,,\,\,\,\,{{x}^{2}}+{{y}^{2}}\ge 1\, \right\}\) non è semplicemente connesso
Se \(\mathbf{F}:\Omega \to {{\mathbb{R}}^{n}}\) è un campo di classe \({{C}^{1}}\) irrotazionale e il suo dominio \(\Omega \) semplicemente connesso, allora \(\mathbf{F}\) è conservativo.
Un dominio nel piano si dice semplice (o normale) se si può rappresentare in una di queste due forme:
1. \(D=\left\{ \left( x,y \right)\in {{\mathbb{R}}^{2}}:\,\,\,x\in \left[ a,b \right],\,\,\alpha \left( x \right)\le y\le \beta \left( x \right) \right\}\)
2. \(D=\left\{ \left( x,y \right)\in {{\mathbb{R}}^{2}}:\,\,\,y\in \left[ a,b \right],\,\,\alpha \left( y \right)\le x\le \beta \left( y \right) \right\}\)
Un dominio semplice (o normale) si dice regolare se:
1. Nel primo caso se \(\alpha ,\beta \in {{C}^{1}}\left( \left[ a,b \right] \right)\) e \(\alpha \left( x \right)<\beta \left( x \right)\,\,\,\forall x\in \left[ a,b \right]\)
2. Nel secondo caso se \(\alpha ,\beta \in {{C}^{1}}\left( \left[ a,b \right] \right)\) e \(\alpha \left( y \right)<\beta \left( y \right)\,\,\,\forall x\in \left[ a,b \right]\)
Un dominio qualunque si dice regolare se è l’unione di un insieme finito di domini normali regolari \({{D}_{1}},{{D}_{2}},…,{{D}_{n}}\) a due a due privi di punti interni in comune. Se \(D\) è un dominio regolare, la sua frontiera \(\partial D\) è l’unione di un numero finito di curve regolari a tratti.
L’orientazione positiva della frontiera \(\partial {{D}^{+}}\)è quella che fa si che un osservatore immaginario che la percorre vede sempre il dominio alla sua sinistra.
Matematicamente si ha che la direzione positiva di percorrenza della frontiera del dominio \(\partial {{D}^{+}}\)è tale che il versore normale alla curva punta verso l’esterno dell’insieme \(D\) .
Versore tangente alla curva nel piano: \(\mathbf{T}=\left( \frac{{x}’\left( t \right)}{\sqrt{{{\left( {x}’\left( t \right) \right)}^{2}}+{{\left( {y}’\left( t \right) \right)}^{2}}}},\frac{{y}’\left( t \right)}{\sqrt{{{\left( {x}’\left( t \right) \right)}^{2}}+{{\left( {y}’\left( t \right) \right)}^{2}}}} \right)\)
Versore normale alla curva nel piano: \(\mathbf{N}=\left( \frac{{y}’\left( t \right)}{\sqrt{{{\left( {x}’\left( t \right) \right)}^{2}}+{{\left( {y}’\left( t \right) \right)}^{2}}}},-\frac{{x}’\left( t \right)}{\sqrt{{{\left( {x}’\left( t \right) \right)}^{2}}+{{\left( {y}’\left( t \right) \right)}^{2}}}} \right)\)
Sia \(\mathbf{F}:D\to {{\mathbb{R}}^{2}}\) un campo continuo, calcolare l’integrale di \(\mathbf{F}\) lungo il bordo del dominio \(\partial {{D}^{+}}\)orientato positivamente si intende:
\(\int_{\partial {{D}^{+}}}{\mathbf{F}\,\bullet \,d\mathbf{l}}=\sum\limits_{i=1}^{n}{\int_{{{\gamma }_{i}}}{\mathbf{F}\,\bullet \,d\mathbf{l}}}\)
Dove \(\partial {{D}^{+}}=\bigcup\limits_{i=1}^{n}{\,{{\gamma }_{i}}}\), dove le\({{\gamma }_{i}}\)sono curve regolari a tratti orientate positivamente rispetto al dominio \(D\) .
Analogamente data una funzione \(f:D\to \mathbb{R}\) continua
\(\int_{\partial {{D}^{+}}}{f\,dx}=\sum\limits_{i=1}^{n}{\int_{{{\gamma }_{i}}}{f\,\,dx}}\) e \(\int_{\partial {{D}^{+}}}{f\,dy}=\sum\limits_{i=1}^{n}{\int_{{{\gamma }_{i}}}{f\,\,dy}}\)
\(\Omega \) si definisce semplicemente connesso se è connesso e ogni curva chiusa con sostegno in \(\Omega \)si può deformare con continuo fino a ridurla ad un punto senza mai uscire da \(\Omega \).
In n=2 sono semplicemente connesse soltanto superfici continue che non contengono buchi.
Definiamo \({{B}_{\delta }}\left( {{P}_{0}} \right)\) la palla di centro \({{P}_{0}}\) e raggio \(\delta \), dove per palla si intende una circonferenza nel piano, una sfera nello spazio, una iperfesfera in più di tre dimensioni.
\(\Omega =\left\{ \left( x,y \right)\in {{\mathbb{R}}^{2}}:\,\,{{x}^{2}}+{{y}^{2}}\le 3,\,\,{{x}^{2}}+{{y}^{2}}\ge 1 \right\}={{B}_{\sqrt{3}}}\left( 0,0 \right)/{{B}_{1}}\left( 0,0 \right)\) non è semplicemente connesso.
\(\Omega =\left\{ \left( x,y \right)\in {{\mathbb{R}}^{2}}/\left( 0,0 \right):\,\,{{x}^{2}}+{{y}^{2}}\le 3 \right\}={{B}_{\sqrt{3}}}\left( 0,0 \right)/\left\{ \left( 0,0 \right) \right\}\) non è semplicemente connesso
\(\Omega =\left\{ \left( x,y \right)\in {{\mathbb{R}}^{2}}:\,\,{{x}^{2}}+{{y}^{2}}\le 3 \right\}={{B}_{\sqrt{3}}}\left( 0,0 \right)\) è semplicemente connesso.
In n=3 volumi semplicemente connessi possono contenere bolle, ma non possono essere fatte a forma di ciambella (esempio: il toro)
\(\Omega =\left\{ \left( x,y \right)\in {{\mathbb{R}}^{3}}:\,\,{{x}^{2}}+{{y}^{2}}+{{z}^{2}}\le 3,\,\,{{x}^{2}}+{{y}^{2}}+{{z}^{2}}\ge 1 \right\}={{B}_{\sqrt{3}}}\left( 0,0,0 \right)/{{B}_{1}}\left( 0,0,0 \right)\) è semplicemente connesso.
\(\Omega =\left\{ \left( x,y \right)\in {{\mathbb{R}}^{3}}/\left( 0,0,0 \right):\,\,{{x}^{2}}+{{y}^{2}}+{{z}^{2}}\le 3 \right\}={{B}_{\sqrt{3}}}\left( 0,0,0 \right)/\left\{ \left( 0,0,0 \right) \right\}\) non è semplicemente connesso
\(\Omega =\left\{ \left( x,y \right)\in {{\mathbb{R}}^{3}}:\,\,{{x}^{2}}+{{y}^{2}}+{{z}^{2}}\le 3 \right\}={{B}_{\sqrt{3}}}\left( 0,0,0 \right)\) è semplicemente connesso.
\(\Omega =\left\{ \left( x,y,z \right)\in {{\mathbb{R}}^{3}}:\,\,{{x}^{2}}+{{y}^{2}}+{{z}^{2}}\le 3\,,\,\,\,\,{{x}^{2}}+{{y}^{2}}\ge 1\, \right\}\) non è semplicemente connesso
Se \(\mathbf{F}:\Omega \to {{\mathbb{R}}^{n}}\) è un campo di classe \({{C}^{1}}\) irrotazionale e il suo dominio \(\Omega \) semplicemente connesso, allora \(\mathbf{F}\) è conservativo.
Un dominio nel piano si dice semplice (o normale) se si può rappresentare in una di queste due forme:
1. \(D=\left\{ \left( x,y \right)\in {{\mathbb{R}}^{2}}:\,\,\,x\in \left[ a,b \right],\,\,\alpha \left( x \right)\le y\le \beta \left( x \right) \right\}\)
2. \(D=\left\{ \left( x,y \right)\in {{\mathbb{R}}^{2}}:\,\,\,y\in \left[ a,b \right],\,\,\alpha \left( y \right)\le x\le \beta \left( y \right) \right\}\)
Un dominio semplice (o normale) si dice regolare se:
1. Nel primo caso se \(\alpha ,\beta \in {{C}^{1}}\left( \left[ a,b \right] \right)\) e \(\alpha \left( x \right)<\beta \left( x \right)\,\,\,\forall x\in \left[ a,b \right]\)
2. Nel secondo caso se \(\alpha ,\beta \in {{C}^{1}}\left( \left[ a,b \right] \right)\) e \(\alpha \left( y \right)<\beta \left( y \right)\,\,\,\forall x\in \left[ a,b \right]\)
Un dominio qualunque si dice regolare se è l’unione di un insieme finito di domini normali regolari \({{D}_{1}},{{D}_{2}},…,{{D}_{n}}\) a due a due privi di punti interni in comune. Se \(D\) è un dominio regolare, la sua frontiera \(\partial D\) è l’unione di un numero finito di curve regolari a tratti.
L’orientazione positiva della frontiera \(\partial {{D}^{+}}\)è quella che fa si che un osservatore immaginario che la percorre vede sempre il dominio alla sua sinistra.
direzione positiva di percorrenza del bordo di un dominio
Matematicamente si ha che la direzione positiva di percorrenza della frontiera del dominio \(\partial {{D}^{+}}\)è tale che il versore normale alla curva punta verso l’esterno dell’insieme \(D\) .
Versore tangente alla curva nel piano: \(\mathbf{T}=\left( \frac{{x}’\left( t \right)}{\sqrt{{{\left( {x}’\left( t \right) \right)}^{2}}+{{\left( {y}’\left( t \right) \right)}^{2}}}},\frac{{y}’\left( t \right)}{\sqrt{{{\left( {x}’\left( t \right) \right)}^{2}}+{{\left( {y}’\left( t \right) \right)}^{2}}}} \right)\)
Versore normale alla curva nel piano: \(\mathbf{N}=\left( \frac{{y}’\left( t \right)}{\sqrt{{{\left( {x}’\left( t \right) \right)}^{2}}+{{\left( {y}’\left( t \right) \right)}^{2}}}},-\frac{{x}’\left( t \right)}{\sqrt{{{\left( {x}’\left( t \right) \right)}^{2}}+{{\left( {y}’\left( t \right) \right)}^{2}}}} \right)\)
Sia \(\mathbf{F}:D\to {{\mathbb{R}}^{2}}\) un campo continuo, calcolare l’integrale di \(\mathbf{F}\) lungo il bordo del dominio \(\partial {{D}^{+}}\)orientato positivamente si intende:
\(\int_{\partial {{D}^{+}}}{\mathbf{F}\,\bullet \,d\mathbf{l}}=\sum\limits_{i=1}^{n}{\int_{{{\gamma }_{i}}}{\mathbf{F}\,\bullet \,d\mathbf{l}}}\)
Dove \(\partial {{D}^{+}}=\bigcup\limits_{i=1}^{n}{\,{{\gamma }_{i}}}\), dove le\({{\gamma }_{i}}\)sono curve regolari a tratti orientate positivamente rispetto al dominio \(D\) .
Analogamente data una funzione \(f:D\to \mathbb{R}\) continua
\(\int_{\partial {{D}^{+}}}{f\,dx}=\sum\limits_{i=1}^{n}{\int_{{{\gamma }_{i}}}{f\,\,dx}}\) e \(\int_{\partial {{D}^{+}}}{f\,dy}=\sum\limits_{i=1}^{n}{\int_{{{\gamma }_{i}}}{f\,\,dy}}\)
Sia \(D\subseteq \mathbb{R}\) un dominio regolare e sia \(f:D\to \mathbb{R}\) una funzione di classe \({{C}^{1}}\) . Valgono allora le seguenti formule:
1. \(\int_{D}{\frac{\partial f}{\partial x}dx\,dy}=\int_{\partial {{D}^{+}}}{f\,dy}\)
2. \(\int_{D}{\frac{\partial f}{\partial y}dx\,dy}=-\int_{\partial {{D}^{+}}}{f\,dx}\)
L’area di un dominio regolare può essere calcolata sfruttando le formule di gauss green:
1. \(m\left( D \right)=\int_{D}{dx\,dy}=\int_{D}{1\cdot dx\,dy}=\int_{D}{\frac{\partial f}{\partial x}dx\,dy}=\int_{\partial {{D}^{+}}}{x\,dy}\) (scegliendo come primitiva di 1, \(f=x\) )
2. \(m\left( D \right)=\int_{D}{dx\,dy}=\int_{D}{1\cdot dx\,dy}=\int_{D}{\frac{\partial f}{\partial y}dx\,dy}=-\int_{\partial {{D}^{+}}}{y\,dx}\) (scegliendo come primitiva di 1, \(f=y\))
Da cui: \(\left\{ \begin{align} & m\left( D \right)=\int_{\partial {{D}^{+}}}{x\,dy} \\
& m\left( D \right)=-\int_{\partial {{D}^{+}}}{y\,dx} \\ \end{align}\right.\,\,\Rightarrow 2m\left( D \right)=\int_{\partial {{D}^{+}}}{x\,dy}-\int_{\partial {{D}^{+}}}{y\,dx}\,\,\Rightarrow \,\,m\left( D \right)=\frac{1}{2}\int_{\partial {{D}^{+}}}{x\,dy-y\,dx}\)
Sia \(\mathbf{F}:D\to {{\mathbb{R}}^{2}}\) un campo di classe \({{C}^{1}}\) su un dominio regolare \(D\subseteq {{\mathbb{R}}^{2}}\) , con\(\mathbf{F}\left( x,y \right)=\left( u\left( x,y \right),v\left( x,y \right) \right)\) , si ha che
\(\int_{D}{\nabla \times \mathbf{F}\,dx\,dy}=\int_{D}{{{v}_{x}}-{{u}_{y}}\,dx\,dy}=\int_{\partial {{D}^{+}}}{\mathbf{F}\,\bullet \,d\mathbf{l}}\)
Si dimostra molto semplicemente attraverso le formule di Gauss-Green
\(\int_{\partial {{D}^{+}}}{\mathbf{F}\,\bullet \,d\mathbf{l}}=\int_{\partial {{D}^{+}}}{u\,dx\,+v\,dy}=\int_{\partial {{D}^{+}}}{u\,dx\,}+\int_{\partial {{D}^{+}}}{v\,dy}=-\int_{D}{{{u}_{y}}\,dx\,dy\,}+\int_{D}{{{v}_{x}}\,dx\,dy\,\,}\)